Ecco un’altra delle spettacolari farfalle endemiche nella Valdarno e presumo pure nel resto dell’Italia. Basta passeggiare lungo gli Argini dell’Arno oppure fare più semplicemente il giro di via del Puliga per trovarne qualche esemplare intento a trovare un fiore fonte di nettare. Anche se devo dire che quest’anno le farfalle sono meno numerosi che non negli anni passati, probabilmente a causa delle stagioni molto scombinate.
Cosa vi devo dire? Anche questa specie di farfalle non ha nome italiano. L’ho chiamato Farfalla Scacchiera traducendo il suo nome dal tedesco che è “Schachbrett“. Mi sembra che le stia proprio bene. Gli inglesi chiamano questa specie con il nome “Mabled White” che significa Bianco Marmorizzato. Mi sembra meno calzante perché il disegno sulle ali è troppo nitido per invocare ricordi di marmo.
Il fatto che le farfalle, come del resto tante piante, non abbiano un nome italiano continua a stupirmi. Sembra che le uniche persone che si interessano di farfalle in Italia sono gli entomologi e loro usano i nomi latini. Il nome latino, scientifico della Schacchiera è Melanargia galathea, decisamente un poco ostile per una creatura tanto leggiadra e pacifica.
Comunque la farfalla della foto appartiene alla vasta famiglia delle Farfalle Nobili (Nymphalidae). Un fatto curioso che li rende facilmente identificabile: hanno solo due paia di zampe come bene si vede nella foto. Il terzo paio che sarebbe quello sul petto, è atrofizzato. Anche le farfalle dei due post precedenti
Occhio di farfalla e
Il pranzo delle farfalle
fanno parte della famiglia di Farfalle Nobili.
Il fiore su cui poggia é dolcissimo; da bambina ne succhiavo la base dei petali, togliendoli uno ad uno. Una buongustaia la nostra farfalla
Che carino. Lo facevo anch’io ma dall’altra parte delle Alpi. L’avevo scoperto da me che i fiori sono dolci.