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Fioriscono le Salcerelle, le api bottinano

Salcerella fiorita e ape si avvicina
Se in questo periodo vi avvicinate al fiume Arno che attraversa Figline nel Valdarno vedete che il letto del fiume si è tinto di rosa intenso in parecchi punti. Infatti stanno fiorendo le salcerelle (Lythrum salicaria) che tendono a formare dei cespugli fitti, alti circa un metro e piuttosto larghi. Sono fiori decisamente spettacolari e tanto benvenuti in questo momento dell’anno. Siamo a fine estate e a causa del caldo e della siccità ci sono poche fioriture disponibile per api, bombi e farfalle. Quindi introno alle salcerelle c’è un forte brusio di questi animaletti che sono contentissimi di trovare finalmente nettare e polline in abbondanza.
Osservate pure l’ape della foto come ha già la lingua di fuori mentre si avvicina al fiore! Deve aver già visitato tanti fiori in precedenza perché ha riempito ben bene le sacche polliniche sulle zampe posteriori del polline scuro delle salcerelle. Oltre alle api da miele, come quella della foto, intorno alle salcerelle è tutto un pullulare di api native di ogni tipo e di bombi, nonché di farfalle.
Il letto dell’Arno in questo mese di abbondante fioriture è proprio un paradiso per chi come me è appassionato di nature photography.

I bombi dormono sui fiori

Un bombo dorme su fiore di lavanda
Weekly Photo Challenge: An Unusual POV

Vi siete mai chiesti dove dormono i bombi? Insomma i bombi la notte come e soprattutto dove la passano? Ad essere onesti, non me lo ero mai chiesto neanch’io, sempre preoccupata di tutt’altre faccende che non i problemi logistici dei nostri piccoli amici che con il loro incessante lavoro di impollinazione, che oltretutto svolgono completamente gratis, ci garantiscono buoni raccolti di frutta e verdura.
Lo sapevate che senza i bombi non ci sarebbero i pomodori, vero?
Ma un giorno mentre stavo tornando a casa al tramonto mi sono fermata a osservare la siepe di lavanda e rosmarino che costeggia una parte di Piazza della Fattoria. C’era un buon numero di bombi parecchio rallentati che in ultimo si fermavano addormentati su qualche spiga di lavanda. Ovviamente il giorno dopo sono tornata sul luogo con il mio obiettivo macro e ho documentato il sonno dei bombi. Il fatto è che solo i bombi maschi sono costretti a dormire sui fiori una volta che hanno assolto il loro dovere coniugale; i bombi femmine (si può chiamarle “bombe”?), insomma le femmine dei bombi, di notte dormono nei nidi che stanno preparando per le future generazioni dei bombi. Di giorno le femmine sono occupate a raccogliere polline per i bombi che devono nascere e comunque a rendere il nido adatto alla nuova generazione. I bombi maschi in questo gravoso compito non aiutano e perciò le femmine li cacciano via. E quindi i maschi sfrattati sono costretti a dormire dove capita, di solito sui fiori. Quando piove cercano dei fiori a calice come i fiori di zucca o di ibisco perché lì dentro sono al riparo della pioggia.

Farfalla e fiori di lavanda

Farfalla su un fiore di lavanda

La lavanda (lavanda officinale o lavanda vera o spico) è conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue proprietà officinali. L’olio essenziale di lavanda è l’olio eterico più utilizzato in profumeria. I fiori di lavanda, contrariamente a tante altre specie, conservano a lungo il loro aroma anche se secchi. È infatti consuetudine mettere dei sacchetti di tela nei cassetti per profumare la biancheria. La pianta, che era già nota agli antichi, veniva usata anche per la preparazione di talismani e portafortuna, legati a pratiche magiche ed esoteriche.
Comunque sia, la lavanda è certamente una pianta molto amata dai giardinieri che la piantano in massa per formare delle siepi basse, dei bordi colorati lungo sentieri, nonché per riempire con garbo spazi difficili. Cresce e fiorisce per dei mesi in tutta l’area mediterranea e ama terreni aridi e sassosi esposti al sole.
Api, bombi e farfalle amano i profumatissimi fiori di lavanda perché sono ricche che nettare e facile da bottinare.
Ho scattato la foto ieri in piazza della Fattoria che da un lato è delimitato da una siepe mista di lavanda, rosmarino e teocrium, una miscela di piante veramente indovinata considerato quanto è difficile lo spazio in cui si trova.
La farfalla della foto non ha nome italiano, come del resto il più delle farfalle che volano nella Valdarno; comunque il suo nome scientifico è Manolia jurtina.

Fiori di pesco

Fiori di pesco con bombo
Ora la primavera è arrivata davvero anche a Figline nel Valdarno. Quest’anno abbiamo dovuto aspettare tanto perché finisse la stagione delle piogge, ma anche quest’anno ce l’abbiamo fatto. Tanti alberi da frutto sono fioriti i api e bombi sono all’opera per impollinarli. Certo, a chiedere a loro, direbbero che stanno raccogliendo nettare e polline per il proprio consumo, ma ognuno è intitolato al suo punto di vista.
Nella foto un ramo di pesco fiorito e un bombo con pelliccia e zampine coperte di polline del fiore che ha appena visitato. Il bombo arriva al volo usando i suoi incredibili muscoli pettorali che secondo gli scienziati che di queste cose se ne intendono, sono i più potenti del mondo. Non arriva da lontano ma sicuramente ha appena visitato un’altro fiore di questo pesco o di uno vicino. E così garantisce a noi esseri umani un buon raccolto di peschi tra qualche mese.
E pensare che api e bombi ci fanno questo servizio totalmente gratis e per sette giorni la settimana!