In presenza di uomini che non sono familiari stretti, le donne musulmane dovrebbero vestirsi modestamente, cosi che i loro ornamenti (sorgente di bellezza e attrazione) siano celati. Tutti i sapienti islamici concordano che la donna dovrebbe coprire decorosamente tutto il corpo, salvo mani e viso. Le donne mussulmane adempiono questo requisito vestendosi con abiti larghi e velando il loro capo.
Le tre signore musulmane della foto di oggi, mi sembra, sono vestito secondo le regole islamiche; inoltre per prendere un po’ di fresco in piazza e per godersi la vita notturna di Figline si sono fatti accompagnare da un uomo, certamente un loro parente stretto, che siede a rispettosa distanza da loro, ma sulla stessa panchina. Del resto si tratta dell’unica panchine disponibile in piazza Ficino, se non si vuole spendere soldi e recarsi in qualche bar.
Le donne hanno coperto il capo con dei hijab. Il termine hijab (“rendere invisibile, celare allo sguardo, nascondere, coprire”) indica qualsiasi barriera di separazione, posta davanti a un essere umano o a un oggetto, per sottrarlo alla vista o isolarlo. Il significato della parola è dunque più ampio dell’italiano “velo”, in quanto indica un oggetto che serve per proteggere o per nascondere, ma che non separa.
Normalmente, però, il termine ḥijāb viene usato in riferimento ad un particolare capo di abbigliamento femminile, il “velo islamico”, e in particolare a quella foggia di velo che adempie almeno alle norme minime di velatura delle donne, così come sono sancite dalla giurisprudenza islamica.
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La donna con la borsa rossa
Gli ultimi raggi del sole, che sta per sparire dietro le colline del Chianti, regalano a Figline l’atmosfera incantata di quel che molto impropriamente viene detto “ora dorata”. In realtà si tratta di pochi minuti che per la loro breve durata sono tanto più preziosi.
I gli uccelli smettono di cantare e si preparano per la notte, i rumori si attutiscono come per incanto, la vita della cittadina rallenta. Una signora con borsa rossa e dall’abbigliamento curato fin nei piccoli dettagli sta tornando a casa.
Piazza Serristori di sera
D’inverno a Figline nel Valdarno la nebbia è di casa. Anche se durante il giorno il sole vince le nuvole per qualche ora, come cade la sera la nebbia si alza e avvolge tutto nel suo umido abbraccio. Nella foto di nuovo Piazza Serristori, sempre visto dal lato est attraverso l’acqua che casca dalla fontana. Sono circa le sette di sera e alcune perdono si sono fermate per scambiare due chicchere. I fari di una macchina che sopraggiunge illuminano la scena e mi rendono possibile lo scatto.