Archivi tag: lavanda

Coda di rondine mutilata

Farfalla Coda di Rondine con una sola coda
Guardate attentamente questa bellissima farfalla, Coda di Rondine. Non vi sembra che manchi qualcosa? Ho ripreso la farfalla di profilo a tre quarti e quindi dovrebbero essere visibile le due code nelle quali finiscono le ali posteriori. Ma di code c’è ne una sola perché la nostra farfalla ha palesemente subito l’attacco di qualche uccello ma è riuscita a scappare in tempo. O forse l’uccello ha sbagliato mira, comunque è rimasto con solo una coda della farfalla nel becco.
Non è per niente raro vedere farfalle con le ali incompleti a causa di qualche attacco. Ma se la ferita non è troppo grande come in questo caso, le farfalle riescono a sopravvivere allegramente.

I bombi dormono sui fiori

Un bombo dorme su fiore di lavanda
Weekly Photo Challenge: An Unusual POV

Vi siete mai chiesti dove dormono i bombi? Insomma i bombi la notte come e soprattutto dove la passano? Ad essere onesti, non me lo ero mai chiesto neanch’io, sempre preoccupata di tutt’altre faccende che non i problemi logistici dei nostri piccoli amici che con il loro incessante lavoro di impollinazione, che oltretutto svolgono completamente gratis, ci garantiscono buoni raccolti di frutta e verdura.
Lo sapevate che senza i bombi non ci sarebbero i pomodori, vero?
Ma un giorno mentre stavo tornando a casa al tramonto mi sono fermata a osservare la siepe di lavanda e rosmarino che costeggia una parte di Piazza della Fattoria. C’era un buon numero di bombi parecchio rallentati che in ultimo si fermavano addormentati su qualche spiga di lavanda. Ovviamente il giorno dopo sono tornata sul luogo con il mio obiettivo macro e ho documentato il sonno dei bombi. Il fatto è che solo i bombi maschi sono costretti a dormire sui fiori una volta che hanno assolto il loro dovere coniugale; i bombi femmine (si può chiamarle “bombe”?), insomma le femmine dei bombi, di notte dormono nei nidi che stanno preparando per le future generazioni dei bombi. Di giorno le femmine sono occupate a raccogliere polline per i bombi che devono nascere e comunque a rendere il nido adatto alla nuova generazione. I bombi maschi in questo gravoso compito non aiutano e perciò le femmine li cacciano via. E quindi i maschi sfrattati sono costretti a dormire dove capita, di solito sui fiori. Quando piove cercano dei fiori a calice come i fiori di zucca o di ibisco perché lì dentro sono al riparo della pioggia.

Coda di rondine, Segelfalter

Farfalla Coda di rondine tra fiori di lavanda
La foto di oggi mostra una delle più vistose, e certamente delle più impressionanti farfalle d’Italia. È una farfalla talmente bella che perfino gli italiani l’hanno degnata di un nome chiamandola “Coda di rondine”. E qui iniziano i guai: infatti esiste anche un’altra specie di farfalle, ugualmente grande e vistosa, che a prima vista può sembrare simile alla farfalla della foto, ma a guardarla con un po’ di attenzione differisce assai nella forma e nei colori delle ali. Ebbene gli italiani chiamano “Coda di rondine” anche quest’altra specie. Perciò ho aggiunto il nome tedesco, Segelfalter, Farfalla Vela, nel titolo. Gli inglesi molto diplomaticamente chiamano questa specie di farfalle “Sail Swallowtail”.
Comunque per ovviare ad ogni possibile confusione aggiungo il nome latino, scientifico che è Iphiclides podalirius, famiglia Papilionidae .
La famiglia delle Papilionidae comprende le farfalle più grandi del mondo. Gli esemplari che vivono in Italia possono raggiungere un’apertura delle ali fino a otto centimetri!
Ci metterò una foto della seconda specie domani.

Manolia jurtina

Farfalla Maniola jurtina su fiore di lavanda
Vi ricordate la farfalla perplessa della foto di ieri? Eccoci una foto che documenta cosa è successo da lì a poco. La farfalla, chiamata Maniola jurtina con nome scientifico, si è abbassata per ispezionare da vicino quale fosse il problema. Aveva lanciato la sua lunga proboscide e si aspettava di succhiare del gustoso nettare, cosa che invece non è successo a giudicare dall’espressione della sua faccia. Ho continuato ad osservala e mi sembra che guardando da vicino i fiori di lavanda abbia capito che ci sono fiorellino freschi e pieni di nettare, mentre altri invece sono appassiti e di nettare non ce n’è più. Infatti è rimasto ancora per qualche minuto sulla stessa pianta di lavanda a succhiare nettare.
Infine è volata via, probabilmente perché aveva esaurito i fiorellino.

Farfalla perplessa

Una farfalla perplessa
Esaminando le foto della giornata sullo schermo del mio Mac mi ha incuriosito in modo particolare questa. Guardate l'espressione della farfalla: sembra proprio perplessa. Non so se le farfalle sono capaci provare sentimenti, ma a giudicare da questa foto sembra proprio di sì.
Per capire bisogna sapere che la bevanda preferita delle farfalle è il nettare dei fiori. Per sorseggiarlo le golosone usano una specie proboscide, ben visibile nella foto. Si tratta di un prolungamento della bocca chiamata spirotromba che inseriscono direttamente nel fiore. Nelle pause tra uno spuntino e l’altro l’ingombrante spirotromba – che in qualche specie può arrivare alla lunghezza del corpo – viene arrotolata sotto alla testa, dove non dà fastidio. Ma questa tapina ha inserito la sua spirotromba in un fiore appassito di lavanda e sicuramente non ha trovato il nettare che si pregustava. Forse si tratta di una farfalla nata da poco e quindi poco esperta? O forse la semplicemente sbagliato mira lanciando la proboscide. Ad ogni modo la foto mi fa sorridere e quindi la condivido qui.
Con l’aiuto del dottissimo forum degli entomologi italiani ho identificato la farfalla di oggi come Maniola jurtina della vasta famiglia delle Farfalle Nobili (Nymphalidae) Gli inglesi la chiamano Meadow Brown. per i tedeschi è un Großes Ochesenauge. Come capita a tante altre farfalle endemiche nella Valdarno anche questa leggiadra creatura non ha un nome italiano.

Farfalla e fiori di lavanda

Farfalla su un fiore di lavanda

La lavanda (lavanda officinale o lavanda vera o spico) è conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue proprietà officinali. L’olio essenziale di lavanda è l’olio eterico più utilizzato in profumeria. I fiori di lavanda, contrariamente a tante altre specie, conservano a lungo il loro aroma anche se secchi. È infatti consuetudine mettere dei sacchetti di tela nei cassetti per profumare la biancheria. La pianta, che era già nota agli antichi, veniva usata anche per la preparazione di talismani e portafortuna, legati a pratiche magiche ed esoteriche.
Comunque sia, la lavanda è certamente una pianta molto amata dai giardinieri che la piantano in massa per formare delle siepi basse, dei bordi colorati lungo sentieri, nonché per riempire con garbo spazi difficili. Cresce e fiorisce per dei mesi in tutta l’area mediterranea e ama terreni aridi e sassosi esposti al sole.
Api, bombi e farfalle amano i profumatissimi fiori di lavanda perché sono ricche che nettare e facile da bottinare.
Ho scattato la foto ieri in piazza della Fattoria che da un lato è delimitato da una siepe mista di lavanda, rosmarino e teocrium, una miscela di piante veramente indovinata considerato quanto è difficile lo spazio in cui si trova.
La farfalla della foto non ha nome italiano, come del resto il più delle farfalle che volano nella Valdarno; comunque il suo nome scientifico è Manolia jurtina.