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Visita guidata

Vlisita guidata alla chiesa di San Francesco
A Figline abbiamo una delle più antiche chiese francescane che esistono in Italia fondata da frati francescani che avevano studiato e lavorato con Francesco stesso. La chiesa ha un bellissimo cortile molto ben tenuto e durante la stagione bella viene spesso usato per manifestazioni di natura culturale o musicale. Dopo una di queste manifestazioni agli ascoltatori è stato pure offerto una visita guidata alla chiesa e alla parte aperta al pubblico del convento. Sia il concerto, sia la visita guidata furono ricevuti con entusiasmo dal pubblico.

Figline città di sport

Dimostrazione di arte marziale in piazza Ficino
Questo fine settimana si svolge la manifestazione “Figline città di sport”. Tante associazioni sportive nonché scuole di danza hanno allestito degli spazio in giro per le piazze di Figline dove dimostrano ciò che si può imparare frequentandoli. Un po’ ovunque nelle varie piazze del centro storico si incontra giovani e meno giovani in abbigliamento sportivo intenti a impiegarsi nelle tante discipline che vengono praticate nelle palestre di Figline. Il numero è davvero sorprendente. Non mancano spazi dove bambini, anche piccolissimi, possono avvicinarsi ad alcune discipline sportive adatte alla loro età. I piccoli si divertono visibilmente un mare a imparare qualcosa che non hanno mai fatto.
Nella foto una dimostrazione di arti marziali sul palco centrale in piazza Marsilio Ficino.

Girasole e piccioni

Piccioni invadono un campo di girasole maturi
Si sta affacciando l’autunno e sui campi si trovano i girasole ormai maturi. I capi delle piante sono girate verso terra da quanto sono pieni di semi e sarebbe tempo di raccolta. Ma per motivi che ignoro in molti dei campi di girasole nei dintorni di Figline le piante mature vengono abbandonate al loro destino. E allora i piccioni arrivano a centinaia e fanno festa come si può ben vedere nelle foto. Non capisco proprio come i contadini possano durare tanta fatica a seminare e coltivare per poi fare a meno di raccogliere.
Mi sembra inverosimile che piantino a beneficio dei piccioni.

Mobilità alternativa

Mobilità alternativa a Figline
In questi giorni a Firenze si svolgono i campionati mondiali di ciclismo e se ne sente il loro lontano eco anche nel Valdarno. Gruppi di ciclisti sportivi, con elmo e divisa stramba, scorrazzano su e giù per le strade e sembrano divertirsi un mondo. Ma anche le biciclette normali stanno aumentando e le puoi vedere ovunque più o meno incatenati a qualunque cosa offre la possibilità di girarci intorno la catena con il lucchetto. Nella foto di oggi si vede come una cittadina sta usufruendo della ringhiera di un giardino pubblico per assicurarsi che al suo ritorno trovi ancora la bici. Purtroppo il furto di biciclette a Figline è parecchio frequente.
Un giovanissimo cittadino invece ha scelto di farsi spingere comodamente seduto nel carrettino. E la nonna energica e parecchio in gamba, accompagnata pure da un cagnolino, lo fa volentieri.

Figline multietnica e hijab

Donne musulmane con hijab e vestiti modesti
In presenza di uomini che non sono familiari stretti, le donne musulmane dovrebbero vestirsi modestamente, cosi che i loro ornamenti (sorgente di bellezza e attrazione) siano celati. Tutti i sapienti islamici concordano che la donna dovrebbe coprire decorosamente tutto il corpo, salvo mani e viso. Le donne mussulmane adempiono questo requisito vestendosi con abiti larghi e velando il loro capo.
Le tre signore musulmane della foto di oggi, mi sembra, sono vestito secondo le regole islamiche; inoltre per prendere un po’ di fresco in piazza e per godersi la vita notturna di Figline si sono fatti accompagnare da un uomo, certamente un loro parente stretto, che siede a rispettosa distanza da loro, ma sulla stessa panchina. Del resto si tratta dell’unica panchine disponibile in piazza Ficino, se non si vuole spendere soldi e recarsi in qualche bar.
Le donne hanno coperto il capo con dei hijab. Il termine hijab (“rendere invisibile, celare allo sguardo, nascondere, coprire”) indica qualsiasi barriera di separazione, posta davanti a un essere umano o a un oggetto, per sottrarlo alla vista o isolarlo. Il significato della parola è dunque più ampio dell’italiano “velo”, in quanto indica un oggetto che serve per proteggere o per nascondere, ma che non separa.
Normalmente, però, il termine ḥijāb viene usato in riferimento ad un particolare capo di abbigliamento femminile, il “velo islamico”, e in particolare a quella foggia di velo che adempie almeno alle norme minime di velatura delle donne, così come sono sancite dalla giurisprudenza islamica.

La terra è bassa

Un contadino si appoggia alla sua zappa per riposare
La terra è bassa, dice un vecchio proverbio contadino, perché poggiamo tutti su di essa e perché i contadini si devono chinare tanto per coltivarla. Questa foto che ho scattato subito al di là del ponte sull’ Arno ne è un’ illustrazione eloquente. Un vecchio contadino interrompe il suo lavoro e si appoggia alla zappa che ha in mano per riposare un po’ la sua schiena dolente. Considerate pure che era quasi mezzogiorno e capirete quanta passione ci deve provare il contadino per lavorare il suo amato pezzo di terra in queste condizioni.

Mercato notturno

Due venditrici al mercato notturno
A Figline si svolge un mercato settimanale ogni martedì mattina in piazza Marsilio Ficino. Oltre a questo ci sono numerosi mercati e mercatini a tema spesso in occasione di fine settimana o di giornate di festa nazionale o regionale. Nella bella stagione questi mercati talvolta si prolungano fin dentro la notte, come si vede nella foto di oggi. Le due venditrici sembrano avere fatto buoni affari perché sono raggianti sorridono soddisfatti.

Luna rossa

Luna rossa sopra i tetti di Figline
Talvolta la luna sopra i tetti di Figline è rossa, specie nelle notti intorno alla luna piena del mese. Ne abbiamo avuto una luna rossa splendida nel mese di agosto e il fenomeno si è ripetuto a settembre, mese a cui si riferisce la foto di oggi. È interessante come anche gli indiani d’ America abbiano notato questo fenomeno chiamando la luna piena d’agosto “luna rossa” e quella di settembre “luna della raccolta”. Nel corso della notte il colore rosso sbiadisce e la luna assume il suo colore abituale. Ma nel primo quarto d’ora circa dopo il sorgere lo spettacolo che la luna ha offerto di sé in questi due mesi era decisamente notevole. Ho scattato la foto da una delle finestre di casa mia; vorrei precisare che la foto e i suoi colori sono originali, quanto sono usciti dalla macchina fotografica. Non c’è stato alcun intervento di fotoritocco.

Figline multietnico – Salwar Kameez

Una giovane signora indiana indossa un salvar kameeez
Oltre ad un folto gruppo di musulmani nel comune di Figline si sono integrati anche numerosi cittadini provenienti dall’India. Mentre i signori indiani hanno scelto a passare all’abbigliamento di tipo occidentale le signore invece continuano a indossare il tradizionale Salwar Kameez.
Il Salwar Kamiz o Shalwar Kamiz ma scritto anche Salwar Kameez o Shalwar Kameez, è un abito tradizionale, sia maschile sia femminile, di alcune popolazioni del sud-est asiatico (Afghanistan, India, Pakistan, Bangladesh). In India sostituisce sempre più spesso il sari tradizionale perché molto più pratico. Il termine Kamiz deriva dall’arabo, Salwar dal persiano.
Il Salwar Kamiz, anche chiamato Punjabi dress, indossata dalle donne consiste di tre parti: Salwar, Kamiz e Dupatta.
La Kamiz è una camicia lunga che arriva almeno all’anca ma a volte anche al ginocchio e oltre, di solito dalla vita in giù e aperto ai lati dando grande liberta di movimento a chi la indossa. La Dupatta è uno scialle lungo e largo che può coprire il capo, le spalle ed il collo se fa freddo o per necessità di culto, ma che di solito ha funzione decorativa e viene drappeggiato nei più svariati modi sopra la Kamiz.
Salwar ovviamente sono i pantaloni che sono sempre molto larghi in confronto a ciò che uomini o donne indossano in Italia, vengono raccolti intorno alla vita tramite una fettucina da annodare.
Naturalmente il Salwar Kamiz è disponibile in tantissime fogge, colori, lunghezza con o senza ricami, e ormai non rappresenta necessariamente tradizioni locali, ma soddisfa solo il gusto di chi lo indossa.
La giovane signora indiana della foto indossa un Salwar Kameez assai ricercato con Dupatta in tinta. Notate come Salwar e Dupatta hanno lo stesso colore ma le stoffe sono di consistenza diversa. Il Kameez invece riprende il rosa salmone dell’insieme ma è pure decorato con motivi bianchi.